Chiesina – Farnè

Chiesina – Farnè

Chiesina – Farnè (mt. 709)

Luogo antichissimo in cui sopravvivono molti elementi comprovanti l’origine celto-ligure dei Belvederiani, soprattutto della Val Dardagna. Il nome stesso del fiume è antichissimo, risalendo ad una radice indoeuropea databile ad oltre 15 mila anni fa, col significato di “acqua rombante”. Il nome del paese invece è un fitonimo latino da farnetum, “luogo ricco di farnia”, una varietà di quercia che qui poteva attecchire data la quota non troppo elevata.
Due sono gli elementi caratteristici della Val Dardagna: Uno è quello dei camini rotondi, che si trovano soltanto qui, sormontati da una pietra conica che può anche essere lavorata;
L’altro è costituito dalle “mummie”, così definite con un termine piuttosto moderno, non essendo noto quello antico. Si tratta di maschere o facce di pietra scolpite sulle facciate delle case, con valenza beneaugurante. La densità delle “mummie” in questa zona, che confina con il territorio modenese in cui anticamente si trovavano i Liguri Friniati, poi assimilati dai Celti, e che è molto ricco di questi volti di pietra, fa pensare ad un’influenza diretta di questa tradizione, che recenti studi fanno risalire appunto ad epoca celtica.
Dispersi ai piedi dei Monti della Riva i borghi di Farnè e della vicina Chiesina, unite dalla superficialità del nostro linguaggio in un unico toponimo, potrebbero sembrare all’apparenza l’immagine dell’impermeabilità tipica della montagna verso tutto ciò che è nuovo e diverso. Un luogo dove non ti aspetteresti mai che all’inizio del Novecento, mentre in tante grandi città italiane non si sapeva ancora nulla del significato di parole come uguaglianza o socialismo, proprio quassù nasceva quella che Galileo Roda, con un’intuizione a dir poco straordinaria, ha definito la “Repubblica rossa del Dardagna”. L’embrione di una società di persone libere e uguali, che visse una stagione brevissima, svanita nel giro di pochi mesi, che ha lasciato negli abitanti di questi luoghi un senso di fiera autodeterminazione difficilmente riscontrabile altrove.
Chiesina: La chiesa di Santa Maria del Carmine della Chiesina si trova a poca distanza dal borgo di Farne’. Essa sorse nel 1662 come sussidiale della chiesa parrocchiale di Rocca Corneta, distante circa 4 chilometri che durante l’inverno potevano diventare molto difficili da percorrere, a causa dell’ingrossamento delle acque del Dardagna e dei suoi affluenti, oltre che per le copiose nevicate. In origine la sussidiale serviva un territorio abitato da oltre 1300 persone; dagli anni ’50 del Novecento, poco dopo l’erezione a parrocchia compiuta dal cardinale Nasalli Rocca nel 1950, La Chiesina non ha più un parroco residente a causa della scarsità di popolazione. L’edificio sacro sorse in un luogo in cui non c’erano case, perciò facilmente diede il nome alla località, che divenne perciò La Chiesina, con felice tautologia.

Abbarbicato alle pendici del monte Riva c’è il nucleo di Ca’ dei Lanzi, probabile sede doganale posta lungo il confine con il ducato di Modena ed ora abbandonato.

Nelle vicinanze da visitare il borgo di Ca’ Julio, con i resti di un’antica casa-torre.

A Farné, in località Molino del Tosco, si trova il Laghetto del Dardagna, laghetto di pesca sportiva, un luogo incantevole, con un vivaio unico, animali inconsueti e dove puoi acquistare il prelibato salmerino !

Video: https://www.youtube.com/watch?v=6qYB4M9Q4p4

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