MULINO DI PORCHIA

MULINO DI PORCHIA

Il Mulino di Porchia è un tipico esempio di “Molino” dell’appennino tosco-emiliano un tempo utilizzato per la macina delle castagne e del grano. Il Mulino di Porchia, incastonato sulla sinistra del Silla, era un mulino a quattro macine con funzionamento a ruota orizzontale a catini; la struttura esiste ancora in parte ed ha funzionato fino al dopoguerra. Nel medesimo opificio venne avviata nel 1826 la prima ferriera del bolognese per iniziativa della società fondata dal toscano Egidio Succi e dal porrettano Tommaso Francia.
La ferriera rimase attiva sino alla fine del secolo, quando venne venduta alla famiglia Petroni di Lizzano, che utilizzò una delle ruote per l’annessa centrale idroelettrica una delle primissime realizzate, che produceva energia sufficiente per dare “luce” a tutto il paese di Lizzano. Esistono ancora il bacino con il canale di derivazione ed una delle due vecchie turbine. Per almeno due secoli nella zona hanno funzionato tre mulini che svolgevano anche l’attività di affilatura degli attrezzi e di follatura dei panni ancora presenti nella valle del Silla: a Porchia, a Panigale di Sopra e a Panigale di Sotto.
Durante l’anno 2008 fu riattivata la Centrale Idroelettrica di Porchia. Un impianto, fonte di energia rinnovabile ad acqua fluente, ora funzionante ed inserito nell’antico opificio protoindustriale denominato Molino di Porchia che utilizzava dai primi del 900 l’acqua come forza motrice per la movimentazione dei magli nella lavorazione del ferro.Porchia deriva dal latino “portula” diminutivo di porta d’accesso o passo, e chi conosce il luogo sa bene che si tratta del punto più stretto della valle nonché passaggio obbligato d’accesso verso la Toscana.
Il salone dell’ex opificio di circa 215 mq  è un luogo ideale per eventi, esposizioni, proiezioni, corsi di formazione, attvità fisio-motorie e di educazione ambientale e dove possibile consultare libri della nostra montagna di autori e storici locali.
Percorso visita guidato: turbina del 900, bottaccio, canale di gora, centralina idroelettrica.
Per info e visite: idroelettricaaltosilla@gmail.com

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